- l'uccellino -

Per un tragico errore,un uccellino,dalla splendida voce e dal piumaggio coloratissimo volò dentro il bagno di una abitazione,attraverso una finestra aperta.
svolazzando nel tentativo di uscire,finì con lo sbattere sul muro,e cadde mezzo tramortito dentro il water.
Era per metà sommerso dall'acqua,le ali bagnate e la scivolosità della ceramica gli impedivano di salvarsi,e nel tentativo disperato di riuscirci,sbatteva le ali con forza facendosi ancora più male.
passarono ore,e l'uccellino sentiva di essere arrivato alla fine della sua vita,quando ad un tratto un uomo corpulento,l'uomo che viveva nella casa, entrò nel bagno.
il piccolo animale,che ormai stanchissimo ed indolenzito aveva smesso di sbattere le ali,riprese con vigore,un poco per la paura ,un poco per la speranza di essere salvato.
l'uomo si sedette sul water,defecò sull'uccellino e tiro lo sciacquone,lasciando che l'animale affogasse negli escrementi mentre il vortice lo trascinava nelle fogne.
non lo fece per distrazione,si era ben accorto della presenza della bestiola,e neppure lo fece per cattiveria,semplicemente non volle sprecare il suo tempo.
non so come questa "metafora" mi sia venuta in mente,e non so cosa voglia significare.
forse quanto sia facile che l'immensa bellezza venga seppellita dall'enorme bruttura,forse l'incapacità di alcuni di scorgere ciò che vi è di prezioso al mondo,forse la loro superficialità nel non prestare attenzione ai bisogni del prossimo,specialmente se si tratta di qualcuno di molto piccolo,forse la caducità della bellezza,forse il fatto che dei gesti che a noi costano pochissimo possono essere salvifici per la vita di qualcun'altro,forse il senso di frustrazione che monta davanti alle ingiustizie,forse che per fare del male a qualcuno non serve avere intenzioni cattive,basta omettere le azioni buone.
o forse non vuol dire nulla,ed era solo un pretesto per descrivere un lato dell'umanità che non è nè buono e nè cattivo...è semplicemente cieco.una cecità che genera orrore.un orrore davanti al quale siamo ciechi.

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